Matera 2019

Partecipazione dei cittadini e valorizzazione della tradizione attraverso le arti e la sperimentazione sono gli elementi caratterizzanti il nostro nuovo progetto con l’associazione Maria SS della Bruna, con cui anche quest’anno rinnoviamo la lunga collaborazione per la festa della Madonna della Bruna.

Cittadini permanenti e temporanei sono chiamati a prendere parte, nel mese di giugno, al laboratorio teatrale intensivo “L’ombra e la grazia. Ricreare quadri per abitare corpi” guidati dalla Compagnia Ludovica Rambelli Teatro per la realizzazione dello spettacolo Tableaux Vivants da Caravaggio che andrà in scena l’8 luglio nell'ex ospedale di San Rocco alle ore 21:00 per la regia di Dora De Maio.


Lo spettacolo dei tableaux vivants raccoglie al suo interno sia la componente artistica sia quella religiosa: nei quadri plastici si fondono infatti pittura, fotografia, teatro, musica e linguaggio del corpo, restituendo nelle immagini rappresentante sul palco le scene ispirate al Vangelo e alla Bibbia. Obiettivo condiviso con l’Associazione è infatti la valorizzazione della Festa della Bruna con l’allargamento del programma culturale ad essa connesso, facendo emergere la dimensione comunitaria, religiosa e artistica, partecipata e inclusiva, creando al contempo un’offerta turistico-culturale.

CHI PUÒ PARTECIPARE
Al laboratorio potranno prendere parte 15 cittadini fra i 16 e i 65 anni. Non è richiesto nessun tipo di esperienza precedente, né di danza né di teatro, ma solo un ottimo stato di salute fisica e un’attitudine al lavoro corporeo.
Il laboratorio è strutturato in due fasi: la prima prevede un training fisico utile a sviluppare il ritmo, la gestualità, l’uso degli equilibri, la relazione con lo spazio, l'autocontrollo e la relazione armonica all’interno del gruppo di lavoro. Nella seconda sono previste elaborazioni di partiture di improvvisazioni, e la costruzione di tableaux vivants su Caravaggio.
L’impegno richiesto è di 6 ore al giorno nel fine settimana, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00, secondo il seguente calendario: venerdì 2 e sabato 3 giugno, venerdì 9 e sabato 10 giugno, sabato 17 e domenica 18 giugno, sabato 24 e domenica 25 giugno.

COME PARTECIPARE
Il laboratorio si svolgerà a Matera nell’auditorium della parrocchia di Cristo Re (Via Antonio Gramsci, 11).
Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro lunedì 29 maggio ore 12:00, specificando nome, cognome, data di nascita e contatto telefonico (per i minori dovrà provvedere il genitore). Le adesioni saranno accolte in ordine di arrivo.

 

PERCHÈ PARTECIPARE
Concept artistico / Laboratorio "L’ombra e la grazia. Ricreare quadri per abitare corpi".
A cura di Ludovica Rambelli Teatro – Les Tableaux

“Vedere con gli occhi del corpo”, mi piace iniziare con questa immagine di San Francesco d’Assisi, quando nel 1223 diede vita al primo tableau vivant (quello della Natività), per comunicare il nucleo centrale del lavoro proposto. Esplorare la geografia del corpo, rispetto allo spazio scenico, al corpo dell’altro e in relazione alla musica è il punto di partenza di questo laboratorio. Attraverso un riscaldamento molto minuzioso che parte dalla punta dell’alluce e arriva al cuoio capelluto, si cercherà di dare una consapevolezza profonda di quell’ involucro meraviglioso in cui abitiamo. Siamo sempre più abituati a vedere in nostro corpo allo specchio, a ridurre tutto a immagine vuota in cui non ci riconosciamo, perché non siamo abbastanza qualcosa, e siamo spesso in conflitto con tutti questi pezzi di carne, ossa e muscoli con cui facciamo i conti da sempre che non sempre riusciamo a gestire. Azzerare il giudizio, sospendere il pensiero, ascoltare il respiro, in uno spazio neutro in cui tutti siamo sullo stesso livello, fili di perle di una sola collana, che si chiude in un cerchio perfetto. Ciò che vogliamo ritrovare è un corpo vivo, un corpo ritmico, capace di farsi strumento, attraverso lo svuotamento dell’io, e fare spazio all’opera d’arte, al pittorico che è insito nella natura di ognuno di noi. Il quadro diventa vivo: imparare a riprodurre un personaggio senza interpretarlo, senza re-citarlo, ma facendosi attraversare da esso nell’hic et nunc, è l’obiettivo finale. La forza di questo lavoro è data dal fatto che è al contempo lavoro su se stessi e lavoro corale: imparare una nuova forma di relazione, in cui l’altro viene prima di me e in cui non posso fare senza di lui è viceversa; saper camminare insieme, seguendo lo stesso ritmo, la stessa direzione ed essere capaci per un instante di fermare il tempo e restituire agli occhi dello spettatore la meraviglia, un breve stato di grazia in cui il quadro si manifesta, ma non per mia volontà, solo grazie all’incontro di corpi, che senza darsi alcun segnale, decidono di fermarsi, passando dall’ombra alla luce, rinunciano insieme alla propria individualità e danno vita a Madonne, Santi e poveri Cristi. Proprio seguendo le orme di Caravaggio, diventiamo modelli da dipingere, dopo aver preso il divertimento di creare un costume con pochi drappi e una scena con semplici oggetti. La nostra ricerca non mira a una bellezza estetizzante e vuota, bensì a una bellezza sublime, data dall’unicità di ogni essere umano.